Pervasive Information Architecture. Designing Cross-Channel User Experiences
L’architettura dell’informazione pervasiva è un’estensione dell’architettura dell’informazione oltre il web, verso la progettazione di qualunque spazio informativo: digitale, fisico o misto (fisico + digitale).
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Indice
Scenario
Una guida brillante alla progettazione di prodotti ed esperienze che abbracciano più piattaforme e canali, una mappa per il futuro del cross-channel design – Peter Morville.
Ambienti, media e dispositivi eterogenei si intrecciano oggi in modo inestricabile. Questi fenomeni di convergenza e omnicanalità rendono necessario un ampliamento d’orizzonte, vale a dire un’analisi e una progettazione delle strutture informative che superi i confini fra contesti, media e discipline.
Finora abbiamo progettato architetture informative ed esperienze per singoli media o canali: per il web, per il mobile o per spazi fisici. Tutt’al più abbiamo progettato strategie multi-canale: lo stesso contenuto o servizio da veicolare su più piattaforme — ma senza grandi differenze se non per l’interfaccia. Oggi questa distinzione non esiste più: qualunque sia il canale o il compito, l’utente interagisce sempre e comunque con l’azienda.
È tempo quindi di ripensare l’architettura dell’informazione in un’ottica globale, pervasiva:
- dalla multicanalità all’omnicanalità
- dal prodotto al servizio e all’esperienza
- da silos giustapposti all’ecosistema.
Abbiamo sintetizzato questo cambio di paradigma nel Manifesto per l’architettura dell’informazione pervasiva.
Omnicanalità
Oggi, per portare a termine molti compiti (l’acquisto di un prodotto o servizio, il completamento di una transazione ecc.) usiamo frequentemente più media e dispositivi, situati a cavallo tra fisico e digitale: mi informo online su un prodotto, vado in negozio per vederlo o provarlo, lo acquisto in internet. Considerando che ognuno di questi “ambienti” ha il suo proprio sistema di organizzazione, gestione e rappresentazione dell’informazione, ciò costringe a uno sforzo notevole.
Oggi qualunque prodotto o servizio è sempre più un ecosistema, un flusso che abbraccia molteplici sfere. Anche il pubblico si trasforma: da utente finale a intermediario capace di influenzare il processo stesso di design. Narrazioni e prodotti migrano da un medium all’altro, contaminano il cinema con i videogame, la carta stampata con i social network, il design con la fiction. Gli stessi confini tra mondo fisico e mondo digitale si assottigliano fino a scomparire. Il valore si sposta dal prodotto al servizio. Lo dimostrano ecosistemi innovativi come iTunes di Apple, Kindle di Amazon, le serie come Lost (con tutte le loro estensioni extra-televisive), l’applicazione delle dinamiche del gioco a prodotti e servizi quotidiani (gamification)…
Garantire all’utente una continuità esperienziale nel passaggio da un contesto/dominio a un altro è la sfida che il design dell’interazione e la user experience saranno chiamate ad affrontare sempre più nei prossimi anni. In quanto elemento che concorre a definire la user experience, l’architettura dell’informazione gioca in questo senso un ruolo strategico. L’architettura dell’informazione ha a che fare con principi in larga misura indipendenti dal mezzo e dall’ambiente a cui si applicano (ambiente fisico, software, web ecc.), e costituisce per questo un ottimo strumento per progettare modelli di interazione trasversali a diversi canali e dispositivi, capaci quindi di rimanere costanti all’interno di un intero processo o sistema, non solo di una sua parte.
Euristiche per l’architettura dell’informazione pervasiva
La prima parte di Pervasive Information Architecture è dedicata all’analisi dello scenario attuale e ai motivi che rendono necessario un’architettura dell’informazione pervasiva, omnicanale. La seconda parte delinea alcuni principi-chiave per progettare architetture dell’informazione pervasive: linee guida (o euristiche) capaci di funzionare non solo nel web ma in tutti gli ambienti della vita quotidiana.
Placemaking
La capacità di un’architettura dell’informazione pervasiva di aiutare le persone a ridurre il disorientamento, a costruire un senso del luogo, aumentare la leggibilità e il wayfinding in ambienti digitali, fisici e omnicanali.
Coerenza
La capacità di un’architettura dell’informazione pervasiva di soddisfare gli obiettivi, il contesto e le persone per cui è stato progettato (coerenza interna); e di conservare la stessa logica nei differenti media, ambienti e momenti attraverso cui si articola (coerenza esterna).
Resilienza
La capacità di un’architettura dell’informazione pervasiva di adattarsi a specifici utenti, bisogni, e strategie di ricerca dell’informazione (information seeking behavior).
Scelta
La capacità di un’architettura dell’informazione pervasiva di gestire grandi quantità d’informazione e minimizzare lo stress e la frustrazione legate al dover scegliere fra un numero crescente di informazioni, prodotti e servizi.
Correlazione
La capacità di un’architettura dell’informazione pervasiva di suggerire connessioni rilevanti fra informazioni, prodotti e servizi per aiutare le persone a raggiungere un obiettivo esplicito o stimolare bisogni latenti.