Geografie emozionali
Progettare esperienze correlando spazio e tempo: l'economia e il design contemporanei si configurano sempre più come una rivisitazione di queste dimensioni – uno spazio-tempo dove la rete funge da abilitatore e connettore.
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Una mappa emozionale della città: ogni luogo un’emozione, un ricordo, un colore. Ho spesso immaginato uno scenario di questo genere. Qualcosa di molto simile ritrovo ora in alcuni progetti.
Mapping emotions in Victorian London
Mapping emotions in Victorian London è una mappa interattiva di Londra costruita legando ai luoghi della città brani letterari famosi (dell’età Vittoriana), con l’obiettivo di restituire una lettura emozionale della città stessa. Ho scoperto quest’iniziativa grazie all’articolo di Anna Volpicelli, La mappa emotiva (interattiva) di Londra.
Urban Experience
Altre variazioni sul tema vengono da Urban Experience, realtà italiana che attraverso i performing media storytelling e i walkabout (esplorazioni partecipate).
La differenza dallo storytelling di cui tanto ormai si parla è nell’ibridazione narrazione-azione, facendo direttamente “parlare” i territori, creando le condizioni abilitanti, ludiche e partecipative, per mettersi in sintonia con il genius loci mentre lo si esplora o lo si assaggia […], operando su format di performing media […] che vanno oltre il dato di rilevazione delle storie per bensì rivelarle nelle geografie che si abitano, sia stabilmente sia in via temporanea. […]
L’obiettivo è far parlare la città, camminandola e rilanciandola via radio (locale, con sistemi whisper-radio e al contempo globale con lo streaming via web radio) con i walkabout che lasciano tracce georeferenziate su una mappa parlante, in cui ascoltare le voci dei territori coinvolti in esplorazioni in cui si accende sguardo partecipato (Urban Experience).
Spazio e tempo come dimensioni dell’esperienza
In fondo, il meccanismo soggiacente a queste esperienze è il medesimo: il web funziona da collante fra territorio (spazio) e aspetti emotivi, esperienziali, narrativi (tempo). Il che mi fa tornare alla mente queste parole di Enrico Beltramini:
Ci stiamo avvicinando a una forma di capitalismo immateriale in cui il prodotto è rappresentato dall’accesso al tempo e alla mente […]. In generale, il business migra […] dalla vendita di beni e servizi alla commercializzazione di intere aree dell’esperienza umana (Enrico Beltramini).
Playing with time. Tempo e user experience design