Consulenza
Da oltre vent’anni aiuto le aziende a migliorare l’esperienza delle persone in tutti gli ambienti ad alta densità d’informazione.
Ambiti
- Architettura dell’informazione
- Experience design per l’intelligenza artificiale
- Pervasive experience design
- Omnichannel content design
Architettura dell’informazione

Scenario
L’architettura dell’informazione è la struttura logica e semantica di un sistema: è nascosta e intangibile, e perciò è spesso lo strato più trascurato dell’experience design. Tuttavia fra architettura dell’informazione ed esperienza c’è un legame profondo.
Una cattiva organizzazione dell’informazione non pregiudica soltanto la trovabilità dei contenuti, ma anche la loro comprensibilità, influenzando così l’esperienza complessiva di un sito, una app o qualunque altro spazio d’informazione. Come organizziamo è importante tanto quanto il cosa organizziamo.
Architettura dell’informazione e user experience design: quale rapporto?
Attività
- Progetto di tassonomie, vocabolari e sistemi di navigazione per migliorare la trovabilità e la comprensibilità dell’informazione
- costruisco correlazioni fra le informazioni per generare sense-making
- valuto l’architettura dell’informazione mediante valutazione euristica e test con le persone
- progetto nuove architetture attraverso forme di design collaborativo
- affianco aziende e organizzazione per portare l’architettura dell’informazione all’interno del proprio team e flusso di design.
Experience design per l’intelligenza artificiale
Scenario
I sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT possiedono interfacce ancora molto grezze che ricordano quelle anteriori all’avvento dell’interfaccia grafica nel software e nel web. L’experience design può contribuire a migliorare l’interazione con l’intelligenza artificiale, renderla più trasparente e consapevole, aprendo un nuovo capitolo del design centrato sulla persona.
Le interfacce più evolute per l’intelligenza artificiale cominciano ad affiancare agli input testuali le interfacce grafiche (GUI); prevedono librerie di template o componenti predefiniti; la capacità di generare i prompt in modo semi automatico.
UX design per l’intelligenza artificiale
Attività
- Miglioro l’interazione fra persone e intelligenza artificiale lavorando sulla user experience: interfaccia, interazione, architettura dell’informazione delle app di intelligenza artificiale
- aiuto a integrare l’intelligenza artificiale in oggetti, ambienti e servizi quotidiani (commoditization dell’intelligenza artificiale)
- sfrutto l’intelligenza artificiale come collante fra i vari touchpoint di un ecosistema.
Pervasive experience design
Scenario
Il digitale è esploso: è fuoriuscito dallo spazio ristretto dello schermo e si è diffuso ovunque. Per portare a termine molte attività quotidiane transitiamo continuamente da un touchpoint o dispositivo a un altro, tra fisico e digitale. Le nostre esperienze sono diventate pervasive, omnicanali. Qualunque artefatto è oggi parte di un un ecosistema più ampio.
L’esperienza su ogni singolo canale può essere eccellente, ma se le transizioni dall’uno all’altro presentano fratture, tutta l’esperienza ne risente. Di conseguenza anche lo user experience design deve evolvere: da progettazione di un artefatto a progettazione di un sistema di elementi (touchpoint, ambienti, dispositivi). Progettare ecosistemi significa orchestrare molteplici elementi all’interno di strutture complesse. Il fuoco si sposta così dalla tessera all’intero mosaico, dal singolo edificio all’urbanistica, dall’acino al grappolo.
Omnichannel user experience design
Attività
- Miglioro la coerenza fra i diversi touchpoint e dispositivi di una’esperienza o journey: lavoro sugli strati profondi della user experience in modo che funzionino da collante
- progetto correlazioni significative fra i vari touchpoint e dispositivi per garantire continuità nel transito dall’uno all’altro (omnichannel user experience)
- affianco aziende e organizzazione nella costruzione o nel consolidamento del proprio team di ux design.
Omnichannel content design
Scenario
Nuovi dispositivi e interfacce proliferano, e vengono usati in combinazioni sempre più complesse: in questo scenario occorre ripensare la content strategy. Produrre varianti di uno stesso contenuto per ogni touchpoint di destinazione comporta un notevole dispendio di energie. All’approccio multicanale va contrapposto quello omnicanale: progettare un unico contenuto, strutturato ed elastico, in grado di generare con opportune regole tutte le varianti necessarie. Ciò significa alimentare e gestire un’unica fonte di conoscenza, centralizzata e organizzata, in grado di preservare l’integrità dell’informazione, con notevole risparmio di tempi e costi.
In assenza di una gestione integrata del contenuto, il problema per le persone è quello di una frattura nell’esperienza, mentre per l’azienda è quello di un aumento elevato dei costi di gestione del contenuto. Molte ricerche confermano che l’incoerenza fra i touchpoint è uno dei principali fattori di abbandono da parte dei clienti.
Progettare contenuti per più dispositivi. I contenuti strutturati
Attività
- Progetto content strategy omnicanali attraverso la creazione di contenuti strutturati: un unico contenuto, molteplici touchpoint: create once, publish everywhere
- trasformo content strategy di tipo multicanale in content strategy omnicanali
- trasformo contenuti complessi in contenuto strutturato attraverso la scomposizione in moduli informativi più piccoli; la classificazione dei moduli stessi; la ceazione di regole per la loro distribuzione sui vari touchpoint.