Ordinare una lista
Cosa trasforma una successione di elementi in uno strumento di conoscenza? Quali meccanismi si celano dietro il semplice atto di ordinare informazioni? Da Aby Warburg a Vinicio Capossela esploriamo i criteri per ordinare una lista, far sì che questa trasmetta la sua visione del mondo e raggiunga il suo scopo.
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Indice
- Peculiarità della lista
- La regola del buon vicino
- Ordine conveniente
- Un posto al sole
- Cesure logiche
- All’una e trentacinque circa
Le liste sono ovunque. La lista delle cose da fare, la lista della spesa, i menu, i risultati di una ricerca. Ci accompagnano da millenni, dalle tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi del 4000 a. C. alle odierne app per le cose da fare. Pervadono così intimamente la nostra quotidianità che Umberto Eco gli ha dedicato un intero libro, Vertigine della lista.
Anche in questo blog sono state spesso oggetto di attenzione. Questa volta ho scelto di indagare l’aspetto chiave di ogni lista: l’ordinamento dei suoi elementi. In che modo attraverso l’organizzazione dei suoi elementi una specifica lista acquisisce valore e raggiunge il suo scopo, che sia pratico, ludico, poetico?
Peculiarità della lista
Dato che gli elementi di una lista giacciono tutti sullo stesso livello, l’unico modo per dare significato, utilità a una lista è agire sull’ordine degli elementi. Il criterio con cui disponiamo in successione questi elementi è quindi strategico. Perché una lista funzioni, il criterio di successione dev’essere chiaro, e dev’essere utile agli obiettivi dell’utente. In questo modo la lista diventa intelligibile e usabile, perché chi la scorre riesce a immaginare cosa verrà dopo. Ma come scegliere e rendere manifesto questo criterio?
La regola del buon vicino
La regola del buon vicino è un metodo orientato alla serendipità.
- La lista è organizzata in modo che ciascun elemento sia posizionato vicino ad altri con cui condivide relazioni significative, affinità o contrasti illuminanti
- l’ordinamento non segue le classificazioni standard ma connessioni semantiche che stimolano la scoperta di nuove relazioni
- la disposizione diventa un sistema aperto che invita all’esplorazione e alla creazione di nuovi significati attraverso giustapposizioni inaspettate.
Questa regola fu elaborata dallo storico dell’arte tedesco Aby Warburg che la applicò principalmente alla propria biblioteca e all’atlante Mnemosyne. Tutto l’impianto della Warburg Institute Library è improntato a questo criterio.
Ordine conveniente
Scegliere un ordineconveniente allo scopo della lista e renderlo manifesto è il suggerimento di Ranganathan, il papà della classificazione a faccette. Più precisamente il suggerimento di Ranganathan è impiegare un unico criterio di ordinamento per dare coerenza alla lista. Come ad esempio, la successione nel tempo (cronologia), l’evoluzione, la contiguità spaziale ecc. Ho approfondito in un altro post sui menu e le liste i criteri suggeriti da Ranganathan.
Così, molte liste della spesa seguono il criterio della contiguità spaziale: i prodotti da acquistare sono elencati secondo la successione dei reparti nel supermercato, e in base al nostro percorso abituale.
Un posto al sole
L’elemento iniziale e finale di una lista (o quelli iniziali e finali) sono gli elementi che tendiamo a ricordare di più. Perché sono gli item più esposti alla luce – direbbe Luisa Carrada. Il nostro cervello non processa tutti gli elementi di una lista allo stesso modo. Due effetti fondamentali entrano in gioco:
- primacy: tendiamo a ricordare meglio gli elementi all’inizio di una lista perché ricevono maggiore attenzione e vengono elaborati più approfonditamente, trasferendosi nella memoria a lungo termine
- recency: gli elementi alla fine della lista restano nella memoria di lavoro e sono quindi facilmente recuperabili nell’immediato, ma senza ripetizione possono svanire più rapidamente nel tempo.
Spesso negli store online le prime voci del menu corrispondono alle categorie merceologiche più redditizie o più caratterizzanti dello store. Nel menu del sito Apple, Store è la prima voce; poi seguono le varie famiglie di prodotti e infine Support. Quello Store all’inizio serve a portare l’acquisto “alla luce”. In origine infatti l’acquisto dei prodotti era contestuale alle pagine di descrizione. Alcune categorie di prodotti come gli accessori erano trovabili con più difficoltà, e quindi anche acquistabili con maggiore difficoltà: ecco perché Store è stato portato fuori, alla luce. Jorge Arango ha approfondito nel suo blog i motivi dell’evoluzione del menu di Apple.
Cesure logiche
Non sempre tuttavia è possibile scegliere un unico criterio, soprattutto nel caso di liste complesse con elementi eterogenei al loro interno. In questi casi possiamo impiegare più criteri usando cesure “intelligibili”: rendendo cioè chiaro il passaggio da un criterio all’altro, per evidenziare la presenza di un salto logico.
Il menu di navigazione del sito web Donnafugata ha una struttura chiaramente bipartita: a sinistra le voci principali relative alla cantina; a destra le utility; a fare da spartiacque, il logo, che funziona anche come bottone di ritorno alla home.
- Il vino
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- Store locator
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- Carrello
All’una e trentacinque circa
All’una e trentacinque circa è una celebre canzone di Vinicio Capossela. Il ritornello è una lista di drink che sono o potrebbero essere serviti in un bar intorno alle 1:35. Fa così.
Chimay, Bacardi Jamaican rhum,
White Lady, Beck’s bier, Tequila bum bum,
Dry gin, Charrington,
Four Roses Bourbon
È chiaro che i criteri di questa lista sono il gioco e la rima: rhum / bum; Charrington / Bourbon. Ma se volessimo a nostra volta giocare e trasformare questa lista poetica in una lista pratica, come potrebbe essere? Ecco un’ipotesi.
Birre | Beck’s bier Chimay Charrington |
Cocktail | White Lady Tequila bum bum |
Alcolici in purezza | Bacardi Jamaican rhum Dry gin Four Roses Bourbon |
Prima le birre, che sono anche le meno alcoliche; poi i cocktail; infine gli alcolici in purezza.