Architettura delle relazioni. Il mondo come informazione e relazione

Relazione, interazione, sistema di sistemi: il mondo raccontato da Rovelli in 'Sette brevi lezioni di fisica' fornisce una chiave di lettura anche per l'architettura dell'informazione e il design in genere.

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Indice

Il mondo come relazione

Carlo Rovelli e l'architettura dell'informazione come relazione
Foto: Marco Tambara, Wikimedia Commons.

La trama del mondo non viene dagli oggetti, ma dalle relazioni fra gli oggetti (Carlo Rovelli).

Di cosa è fatto il mondo? È possibile che il mondo sia fatto di informazione? L’idea di “oggetto”, di “sostanza”, così cara alla metafisica occidentale, si sta sciogliendo in rivoli diversi, messa in questione da discipline che vanno dalla fisica alle scienze che studiano il cervello, dalla filosofia della scienza alla biologia. Pensare il mondo come un insieme di oggetti sembra funzionare sempre meno. Un oggetto esiste come nodo di un insieme di interazioni, di relazioni (Carlo Rovelli, Ogni cosa è informata).

Carlo Rovelli, fisico teorico e filosofo della scienza, è tra i fondatori della teoria della gravità quantistica a loop, e autore del bestseller internazionale Sette brevi lezioni di fisica. La visione del mondo di Rovelli ruota attorno a due concetti chiave:

  • tutto può essere ricondotto a informazione
  • ogni entità è fatta di relazioni fra informazioni.

Anche il filosofo dell’informazione Luciano Floridi parla per la società attuale di un “passaggio dal primato degli oggetti al primato delle interazioni, dei processi e delle reti” (The Onlife Manifesto: Being Human in a Hyperconnected Era).

E allora questo primato delle relazioni sugli oggetti è vero anche per il design (content design, service e UX design, architettura dell’informazione). Cambiamo il modo di pensare artefatti, servizi, esperienze: smettiamo di pensarli come oggetti e cominciamo a pensarli come sistemi di relazioni. Perché la moltiplicazione dei dispositivi, lo sfumare dei confini tra fisico e digitale e l’emergere di veri e propri ecosistemi fisico-digitali rendono questi oggetti sempre più fluidi. Così, il design si sta spostando dal singolo oggetto all’ecosistema, che altro non è se non una relazione di oggetti. Le relazioni fra le entità sono più importanti delle entità stesse. Progettare è oggi più che mai costruire relazioni.

Il valore delle relazioni

Sette brevi lezioni di fisica

Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica

Il concetto del mondo come relazione è espresso a più riprese da Rovelli nel libro Sette brevi lezioni di fisica. Libro che riesce nell’impresa difficilissima di raccontare argomenti estremamente complessi con una scrittura essenziale, ridotta all’osso ma allo stesso tempo altamente emotiva. Ecco alcuni dei passaggi del libro che ho sottolineato.

È passato un secolo, e siamo allo stesso punto. Le equazioni della meccanica quantistica e le loro conseguenze vengono usate quotidianamente da fisici, ingegneri, chimici e biologi, nei campi più svariati. […] Eppure restano misteriose: non descrivono cosa succede a un sistema fisico, ma solo come un sistema fisico viene percepito da un altro sistema fisico. Che significa? Significa che la realtà essenziale di un sistema è indescrivibile? […] O significa, come a me sembra, che dobbiamo accettare l’idea che la realtà sia solo interazione? (Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Lezione 2. I quanti).

il mondo sembra essere relazione, prima che oggetti. […] Come sparisce l’idea dello spazio continuo che contiene le cose, così sparisce anche l’idea di un «tempo» elementare e primitivo che scorre indipendentemente dalle cose. […] la danza della natura non si svolge al ritmo del bastone di un singolo direttore d’orchestra, di un singolo tempo: ogni processo danza indipendentemente con i vicini, seguendo un ritmo proprio (Lezione 5. Grani di spazio).

Siamo nodi di una rete di scambi […] del mondo che vediamo siamo anche parte integrante, non siamo osservatori esterni. Siamo situati in esso […] Le cose del mondo interagiscono in continuazione l’una con l’altra, e nel fare ciò lo stato di ciascuna porta traccia dello stato delle altre con cui ha interagito: in questo senso esse si scambiano di continuo informazione le une sulle altre (In chiusura: noi).

Helgoland

Carlo Rovelli, Helgoland

Il primato delle relazioni sugli oggetti torna con insistenza in Helgoland.

Pensiamo il mondo in termini di oggetti, cose, entità (nel gergo scientifico li chiamiamo «sistemi fisici»): un fotone, un gatto, un sasso, un orologio, un albero, un ragazzo, un paese, un arcobaleno, un pianeta, un ammasso di galassie… Questi oggetti non stanno ciascuno in sdegnosa solitudine. Al contrario, non fanno che agire uno sull’altro. È a queste interazioni che dobbiamo guardare per comprendere la natura, non agli oggetti isolati.

[…] Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni di cui gli oggetti sono i nodi. (Rovelli, Helgoland, cap. 3, par. 2 Relazioni).

Le proprietà non vivono sugli oggetti, sono ponti fra oggetti. Gli oggetti sono tali solo in un contesto, cioè solo rispetto ad altri. (cap. 3, par. 3 Il rarefatto e lieve mondo dei quanti).

Le proprietà di un oggetto fisico si realizzano rispetto a un secondo oggetto e possiamo pensarle, abbiamo visto, come lo stabilirsi di una correlazione fra i due, ovvero come informazione che il secondo oggetto ha sul primo.

Si può quindi pensare la fisica dei quanti come una teoria sull’informazione (nel senso appena visto) che i sistemi hanno l’uno sull’altro (cap. 4, par. 3 Informazione).

Conclusioni

Se in questa cornice il pensiero sistemico (systems thinking) diventa centrale, allora anche le parole di Rovelli acquistano una portata molto più ampia, che dalla fisica sconfina verso il design, l’epistemologia e la cultura in genere.

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