Card sorting per tutti. Guida alle diverse forme di card sorting

Non esiste un'unica forma di card sorting, ne esistono molteplici, ciascuna adatta a tempi, obiettivi, contesti differenti: ognuno di noi può trovare quella più conveniente al proprio momento.

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Il professore e il pazzo (fotogramma), film sulla storia dell’Oxford English Dictionary, storia fatta di carte e relazioni.

Indice

Cos’è

Il card sorting è una tecnica di design partecipativo per progettare l’architettura dell’informazione di un ambiente dove ci siano molti elementi da organizzare: un sito web, una app, uno spazio fisico. Attraverso il coinvolgimento diretto delle persone, l’obiettivo del card sorting è far sì che la logica di quell’ambiente rispecchi quella di chi dovrà utilizzarlo, migliorando sia la trovabilità sia la comprensibilità dell’informazione. È una tecnica che serve a far emergere i modelli mentali delle persone, cioè il modo in cui le persone organizzano mentalmente concetti, informazioni, prodotti. Impiegata da tempo nelle scienze sociali, già molto prima del web, è stata ripresa in tempi recenti dallo user experience design. Il card sorting è quindi una tecnica di design (non un test) che serve per generare l’architettura dell’informazione di un sistema, digitale e non, coinvolgendo direttamente gli utenti di quel sistema.

Come si fa

Ai partecipanti viene chiesto di raggruppare in categorie una serie di cartoncini (fisici o digitali) sui quali sono riportate le etichette degli elementi che vogliamo organizzare. Possiamo applicare questa tecnica sia a un intero ambiente (sito web, app ecc.) sia a una sua sezione specifica.

Come fare il card sorting: la guida step by step della Interaction Design Foundation: How to Run a Card Sort?

Card sorting “in gioco”: classifichiamo gli item della canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano.

Varianti di card sorting

Esistono più varianti di card sorting, ciascuna adatta a situazioni, obiettivi, vincoli specifici. Le varianti derivano dalla diversa combinazione di alcune caratteristiche fondamentali.

Cratteristica-proprietàVarianti
Modalità-velocità di svolgimentoclassico,
semplificato (o Delphi)
Aperturaaperto,
chiuso,
ibrido
Moderazionemoderato,
non moderato
Persone coinvolteindividuale,
collaborativo

Queste proprietà si comportano a tutti gli effetti come faccette: possono cioè essere combinate fra loro dando vita a molteplici varianti: ad es. classico + aperto; semplificato + moderato + collaborativo; e così via.

Questa distinzione, che potrebbe sembrare un po’ pedante e accademica, è in realtà preziosa, perché rende questo strumento malleabile, adattabile ai diversi contesti. Se abbiamo poco tempo o poco budget non significa che dobbiamo rinunciarvi, basterà scegliere una variante più veloce. Insomma, combinando fra loro le varie faccette, possiamo plasmare lo strumento sulle nostre esigenze.

Classico vs semplificato (Delphi)

Card sorting semplificato per l'internet banking di Intesa Sanpaolo
Card sorting aperto per una app di mobile banking (copyright Intesa Sanpaolo).

Nel card sorting classico ciascun partecipante esegue l’attività partendo da una tabula rasa: deve cioè classificare i cartoncini da zero. I risultati sono quindi comparati fra loro mediante analisi esplorativa o statistica.

Nel card sorting semplificato (o Delphi card sorting) ciascun partecipante lavora su un’architettura informativa già data: i cartoncini sono cioè già classificati. Il primo partecipante lavora su un’architettura-zero che può essere quella dell’ambiente che stiamo riprogettando, o il risultato di una ricerca precedente, o il frutto di una prima progettazione a tavolino. I partecipanti successivi lavorano ciascuno sull’output del partecipante precedente. Ogni partecipante modifica l’architettura elaborata da quello precedente.

Nel card sorting semplificato ogni partecipante lavora sull’output del partecipante precedente.

Ciascun partecipante può:

  • spostare i cartoncini da una categoria a un’altra
  • modificare o creare nuove categorie
  • modificare i nomi delle categorie o dei cartoncini
  • eliminare alcuni cartoncini.

Per l’analisi dei risultati del card sorting semplificato, leggi il par. Analizzare i risultati del card sorting semplificato o collaborativo.

Il card sorting semplificato è una variante più veloce ed economica rispetto alla versione classica. È facile da realizzare, richiede un basso numero di partecipanti, e si presta quindi a essere reiterata più volte nel corso del progetto a partire dalle primissime fasi. Questa variante è stata messa a punto dalla ricercatrice americana Celeste Lyn Paul.

Aperto vs chiuso

Card sorting aperto per l'internet banking di Intesa Sanpaolo
Card sorting aperto per un internet banking (copyright Intesa Sanpaolo).

Il card sorting aperto offre totale libertà di movimento: ciascun partecipante decide sia quali cartoncini raggruppare insieme, sia il numero e il nome dei raggruppamenti stessi. Il card sorting chiuso pone invece dei vincoli: in questo caso le categorie sono già date, e il partecipante può scegliere soltanto quali cartoncini inserire in ogni categoria.

La variante aperta è utile per progettare un’architettura informativa nella sua totalità: per esplorare cioè sia le categorie principali di una collezione, sia gli elementi da includere in ciascuna categoria. La variante chiusa è utile per esplorare principalmente cosa va in cosa, dato che le categorie principali sono già date. Secondo l’architetta dell’informazione australiana Donna Spencer, la versione chiusa va adottata quando:

  • siamo relativamente sicuri che le categorie principali o il sistema di classificazione scelti funzionino bene, e vogliamo esplorare soprattutto quali elementi specifici collocare all’interno di questo sistema
  • abbiamo un insieme di categorie che non possono essere cambiate, e l’obiettivo è individuare la migliore collocazione di ciascun elemento all’interno delle categorie predefinite
  • dobbiamo aggiungere nuovi contenuti all’architettura dell’informazione attuale.

La variante ibrida è un incrocio delle due precedenti: le categorie sono già definite (come nella variante chiusa) ma i partecipanti possono introdurne di nuove (come nella variante aperta).

Moderato vs non moderato

Il card sorting moderato avviene sotto la supervisione di un facilitatore che guida e interagisce con i partecipanti (in presenza o a distanza). Il facilitatore invita i partecipanti a pensare ad alta voce e può intervenire direttamente chiedendo di spiegare meglio le ragioni di certe scelte.

Il card sorting non moderato, viceversa, non prevede un facilitatore: i partecipanti eseguono l’attività da soli, solitamente via web attraverso una piattaforma digitale (vedi sotto Analisi dei risultati).

La versione moderata è un metodo essenzialmente qualitativo: il thinking aloud e l’interazione faccia a faccia tra facilitatore e partecipante consentono di raccogliere indizi utili a comprendere meglio i risultati. In questo caso il numero di persone da coinvolgere può essere relativamente basso, e l’analisi dei risultati esplorativa anziché statistica. L’interazione faccia a faccia (qualità) compensa infatti il minor numero di partecipanti (quantità).

La versione non moderata, viceversa, è un metodo essenzialmente quantitativo: perdiamo i benefici dell’interazione faccia a faccia ma guadagniamo nel numero di persone che possiamo coinvolgere. La piattaforma solitamente ci fornisce anche una prima elaborazione statistica dei risultati, risparmiandoci tempo e lavoro.

Individuale vs collaborativo

Card sorting collaborativo per il re-design di  un e-commerce.

Il card sorting individuale è eseguito da una sola persona alla volta, mentre il card sorting collaborativo è eseguito da piccoli gruppi (2-4 persone alla volta).

Uso spesso la variante collaborativa in abbinamento a quella semplificata. I plus della variante collaborativa sono l’interazione verbale all’interno del gruppo che esegue il lavoro insieme, e la maggiore velocità. Quando le persone svolgono insieme un compito, sono portate naturalmente a discutere fra loro: questo ci aiuta a raccogliere indizi e spunti che integrano e illuminano il risultato. Per il resto il meccanismo è lo stesso della variante semplificata. I gruppi eseguono l’attività a turno, uno dopo l’altro:

  • il 1° gruppo lavora sull’architettura informativa di partenza (v. card sorting semplificato)
  • il 2° gruppo lavora sull’architettura elaborata dal 1° gruppo
  • il 3° gruppo sull’architettura elaborata dal 2° gruppo
  • e così via.

I membri di ciascun gruppo lavorano in sinergia, discutendo insieme le scelte da fare. Gli altri gruppi non devono assistere: entreranno nella stanza solo quando è il loro turno, e usciranno appena terminato; questo per evitare che il gruppo all’opera possa essere influenzato o inibito dalla presenza degli altri. In altre parole, ad ogni turno saranno presenti soltanto 1-2 facilitatori, e il gruppo attivo in quel momento. I gruppi non devono essere troppo ampi: 2-4 persone al massimo; l’interazione contemporanea di troppe persone può generare fenomeni di paralisi, leadership o inibizione. Mantenendo invece basso il numero di persone che lavorano contemporaneamente su un’architettura, il problema si riduce.

Per l’analisi dei risultati del card sorting collaborativo, leggi il par. Analizzare i risultati del card sorting semplificato o collaborativo.

Quante persone coinvolgere

Sul numero di persone da coinvolgere nel card sorting si è dibattuto a lungo. Ricordiamoci che si tratta di un metodo empirico per ricavare input progettuali: nella prassi lavorativa non ci serve avere risultati statisticamente significativi, cosa invece richiesta in un progetto di ricerca scientifico. Anche se non esistono numeri magici, Donna Spencer dà alcuni suggerimenti pratici.

Quando vuoi ottenere alcune indicazioni di massima o controllare che le tue idee siano sulla buona strada, puoi coinvolgere pochi soggetti, 5-6 persone o gruppi. In questo caso, il card sorting non dovrebbe essere l’unica forma di ricerca con le persone. […] Se hai bisogno di esplorare un’idea a fondo, devi coinvolgere molti soggetti, abbastanza da poter individuare le aree in cui le risposte sono coerenti e dove differiscono. Ma cosa vuol dire “molti”? Nei casi in cui devi coinvolgere molti soggetti, inizia con 10 persone o gruppi. (Se stai confrontando gruppi di persone, coinvolgi 10 persone per ogni gruppo). Quindi fai un’analisi preliminare e valuta se hai informazioni sufficienti. Potresti scoprire che hai bisogno di più dati o che devi perfezionare il card sorting per raggiungere meglio i tuoi obiettivi. Non aver paura di cambiare (Donna Spencer, Card Sorting, pp. 127-129).

Chi coinvolgere

Possiamo coinvolgere più tipi di partecipanti:

  • utenti finali
  • esperti della materia
  • team di progetto.

Gli utenti finali del servizio che stiamo progettando sono gli attori principali da reclutare per il card sorting: sono coloro per cui stamo progettando e di cui ci interessa far emergere il punto di vista. Fermo restando quindi che questo è il target elettivo, possiamo tuttavia sfruttare questa tecnica anche con altri tipi di pubblico. Possiamo ad esempio coinvolgere esperti della materia per comprendere quale sia la loro visione: l’architettura risultante può essere impiegata in vario modo: come base per un successivo card sorting con gli utenti; come architettura da comparare a quella degli utenti finali. Analogamente possiamo eseguire il card sorting internamente al team di progetto, specie se questo è ampio e comprende figure eterogenee: l’obiettivo può essere arrivare a una prima ipotesi di lavoro condivisa da sottoporre poi a un ulteriore card sorting con gli utenti; oppure per raffinare il risultato di altre attività.

Analizzare i risultati

Analisi esplorativa vs statistica

L’analisi dei risultati di un card sorting può essere di tipo esplorativo o statistico (sia che avvenga a mano sia attraverso tool online).

L’analisi di tipo esplorativo consiste nel giocare con i dati per trarne insegnamenti rapidi e nuove prospettive. L’analisi esplorativa è divertente e facile. Incoraggia a scavare e a trovare schemi e idee da usare subito. [Questo tipo di analisi] aiuta a esaminare: quali gruppi formano le persone; quali schemi di classificazione usano; quali contenuti vengono inseriti in ciascun gruppo; dove sono collocate le singole card; quali parole usano le persone per descrivere i loro gruppi.

Se il tuo obiettivo è ottenere indicazioni generali, puoi usare sia l’analisi esplorativa sia quella statistica (o entrambe). Se hai solo una piccola quantità di dati, límitati all’analisi esplorativa: quella statistica è probabilmente eccessiva. Se hai molti dati, inizia con l’analisi esplorativa, e passa a quella statistica se riteni che possa fornirti approfondimenti (Donna Spencer, Card Sorting, pp. 176-177).

L’analisi esplorativa è un’analsi di tipo qualitativo, è più sintetica e richiede poco impegno; il suo obiettivo è individuare pattern generali su cui riflettere. L’analisi statistica è un’analisi di tipo quantitativo, è più analitica e richiede maggiore impegno; si basa sulla cluster analysis che permette di ricavare matrice di similarità, analisi centrata sul partecipante, dendrogramma. Il card sorting semplificato, per sua natura, non richiede l’analisi statistica ma soltanto quella esplorativa.

Analisi manuale vs automatica

L’analisi dei risultati del card sorting può essere fatta manualmente o con il supporto di software. L’analisi manuale usa fogli di calcolo; quella automatica sfrutta tool online. I tool possono essere usati sia per la conduzione sia per l’analisi dei risultati, oppure per una soltanto di queste fasi. Questi sono quelli più popolari.

Tool gratuiti

Tool a pagamento

Analizzare i risultati del card sorting semplificato o collaborativo

Nel caso del card sorting semplificato o collaborativo, l’interpretazione dei risultati deve considerare l’intero percorso non solo l’esito finale: come si è arrivati a quell’architettura dell’informazione? cosa ha indotto le persone a classificare gli elementi in quel modo? perché? Per questo è importante invitare i partecipanti a pensare ad alta voce, come nei test di usabilità. Conta il viaggio che si compie, non solo la destinazione.

Analisi dei risultati di un card sorting collaborativo
Il “film”: i round di un card sorting collaborativo in successione. La tavola 00 è l’architettura di partenza, le tavole 01-04 sono l’output dei rispettivi gruppi.

Ingrandendo ripetutamente le foto scattate nel parco, e appendendole in sequenza, il protagonista di Blow-up di Michelangelo Antonioni capisce di aver fotografato un omicidio. Nel card sorting semplificato o collaborativo dobbiamo fare lo stesso: concentrarci non sul singolo fotogramma (il risultato finale) ma sul film (l’itinerario complessivo che ha portato a quel risultato). Come il protagonista di Blow-up, dobbiamo disporre in sequenza l’esito di ogni round e comprendere le motivazioni che hanno spinto le persone a fare certe scelte, aiutandoci con gli appunti e le registrazioni.

Perciò, al termine di ogni round, è importante

  • fare una foto del risultato (o uno screenshot, nel caso di sessioni a distanza)
  • disporre le foto una vicina all’altro in ordine cronologico
  • ricostruire il “film” e farne l’analisi.

Interpretare i risultati

Durante l’attività i partecipanti creano gruppi di cartoncini. Ma questo non vuol dire necessariamente che essi vogliono che il sito sia organizzato così. Tutto ciò che hanno fatto è creare dei gruppi. Sta a te interpretare che cosa significa (Donna Spencer, Card Sorting, pp. 235-237).

L’architettura dell’informazione che emerge dal card sorting va interpretata: non è una soluzione pronta all’uso ma un indicatore del modo di pensare delle persone. A volte i risultati ci restituiscono strutture piuttosto definite: vi è cioè convergenza verso un modello prevalente. Altre colte i risultati sono più frastagliati. In ogni caso conta soprattutto ciò che possiamo leggere fra le pieghe. Insomma, la bellezza del card sorting sta nella sua capacità di suscitare domande più che soluzioni pronte all’uso. Domande capaci però di accendere luci, di farci vedere il mondo da una prospettiva diversa: non più la nostra ma quella degli altri.

Strumenti complementari

Free listing

Il card sorting serve a esplorare il come: come le persone organizzano un set di elementi dati. Presuppone quindi che sia già stato definito il cosa: gli elementi da organizzare. Il free listing ci viene in soccorso se non abbiamo ancora definito questi ultimi (ad esempio nel caso di un progetto ex novo; o nel caso di un redesign che metta in discussione anche i contenuti).

Il free listing è una tecnica di co-design utile sia a definire i contenuti di un dominio specifico, sia a scoprire le parole usate dalle persone per indicare i contenuti stessi. Ai partecipanti viene chiesto di elencare una lista di elementi relativi a un determinato tema; ad esempio: “elenca fino a dieci contenuti/servizi che ti aspetti di trovare nella app per la raccolta differenziata”. La lista che si ottiene viene quindi elaborata eliminando le risposte non pertinenti e accorpando quelle simili. Per le risposte simili, facciamo molta attenzione alle parole: scegliamo pure le forme più frequenti come preferite, ma teniamo traccia anche delle varianti, ci torneranno utili per la progettazione dell’architettura informativa e della ricerca.

Valutazione d’importanza

Il numero di cartoncini impiegati in un card sorting non dovrebbe essere maggiore di 60-70: un numero superiore infatti richiederebbe ai partecipanti un tempo e uno sforzo eccessivo; i partecipanti potrebbero stancarsi ed eseguire in modo trascurato l’attività. Ecco perché se il numero di elementi che vogliamo studiare è elevato, abbiamo bisogno di isolarne un sottoinsieme, e lavorare solo su questo. La valutazione d’importanza ha proprio questo scopo. Può essere realizzata:

  • in forma di questionario, online o offline
  • con la tecnica del bersaglio o bull’s eye, soprattutto nei workshop collaborativi.

Il questionario chiede ai partecipanti di valutare, attraverso una scala Likert, l’importanza di una lista di elementi – le voci emerse da un precedente free listing, i contenuti di un ambiente o servizio esistente ecc.

Esempi e case history

Intesa Sanpaolo

L’uso del card sorting collaborativo e moderato per il redesign dell’internet banking di Intesa Sanpaolo è approfondito nel mio libro Sense-making. Organizzare il mare dell’informazione e creare valore con le persone.

Trentino Sociale

La progettazione dell’architettura dell’informazione di Trentino sociale, il sito dei servizi sociali della Provincia autonoma di Trento, ha utilizzato free listing, valutazione d’importanza e card sorting classico non moderato (condotto online): Come abbiamo progettato il sito Trentino Sociale.

Politecnico di Singapore

Il redesign del sito del Politecnico di Singapore ha sfruttato il card sorting classico in combinazione con altri strumenti: A case study in user research methodologies: Redesigning the website for Singapore Polytechnic.

Eurostar

Eurostar è il servizio ferroviario ad alta velocità che collega il Regno Unito con l’Europa continentale. Per il redesign del suo sito web è stato usato un card sorting classico non moderato (online): Eurostar Card Sorting Case Study.

Guide

Donna Spencer, Card Sorting

La guida migliore sul card sorting è il libro di Donna Spencer, Card Sorting. Designing Usable Categories, Rosenfeld Media.

Mads Soegaard, Card Sorting: The Ultimate Guide. Interaction Design Foundation.

William Hudson, Card Sorting. Interaction Design Foundation.